[fancy_header]Chiesa Cristiana Evangelica Battista[/fancy_header]

1.    Chiesa di via Passalacqua  12 – 10100 Torino
Tel. 011 537283
Chiesa di Via Viterbo 119, 10149 Torino
Telefono/fax: 011 259167
Chiesa di Via Elvo 5/A, 10156 Torino
e-mail: info@chiesebattistepiemonte.it
siti web: www.chiesebattistepiemonte.it, www.ucebi.it

2. La Chiesa Battista ripone un valore specifico nel battesimo: infatti i credenti sono coloro che prendono una posizione religiosa cosciente in età adulta attraverso il battesimo per immersione. Si ritiene inoltre che la chiesa debba essere rigorosamente separata dallo stato e che vi sia libertà religiosa assoluta, cioè ognuno abbia il diritto di esprimere la propria religione.

3. La Chiesa nasce in Inghilterra nella prima metà del XVII secolo con lo scopo di “purificare” le pratiche e le dottrine della Chiesa Anglicana per allinearla alle chiese riformate del continente. I battisti si organizzano in chiese libere formate dai soli credenti convinti, raccolti in comunità autonome e separate dallo stato. All’origine sta probabilmente la chiesa congregazionalista di Gainsborough (vicino a Manchester), nata nel 1602. I suoi fedeli, in contrapposizione alla chiesa anglicana, sono costretti, a causa delle feroci persecuzioni, a rifugiarsi in Olanda. Ivi si dividono in due gruppi per meglio sfuggire alle persecuzioni: il primo costituirà i famosi “Padri Pellegrini” del “Mayflower” che proseguono nel 1620 per l’America; il secondo, costituito da un ottantina di persone guidate dal pastore John Smyth, entra in contatto con i Mennoniti dai quali accetta il battesimo dei credenti (1609). Per evitare di essere assorbiti dai Mennoniti,  un gruppo di circa una dozzina di persone capeggiato da Thomas Helwys decide di far ritorno in Inghilterra per diffondere, sotto grave pericolo, le proprie convinzioni (1611). Durante il XVII secolo i battisti “inglesi” e “americani” crescono per vie diverse ma parallele. Fin dall’inizio cercano di trovare l’equilibrio tra l’autonomia delle chiese locali, il loro diritto e dovere di autogovernarsi e la necessità della collaborazione tra le chiese. La prima congregazione identificabile come battista in America fu costituita nel 1639 a Rhode Island da inglesi e gallesi. Nomi di spicco del battismo americano del secolo scorso sono il pastore Martin Luther King e l’ex presidente degli Stati Uniti Jimmy Carter.

La prima Chiesa Battista in Torino nasce verso il 1878 ad opera del pastore Secondo T. Laura, pediatra fondatore dell’ospedale infantile Regina Margherita e cofondatore della SOCREM di Torino. Questi, appartenente alla Chiesa Evangelica Libera nata durante il Risorgimento, venne in contatto con i battisti statunitensi ed inglesi che già predicavano in Italia, si fece battezzare e fondò la Chiesa Battista con una quindicina di membri. Nel 1886 la piccola comunità, nata come chiesa indipendente, passò sotto la responsabilità della Missione Battista Inglese operante in Italia ed ebbe come primo pastore il missionario W.K. Landels che rimase per 25 anni. La sede si trovava in via Cernaia. Prima di costruire il tempio di via Passalacqua, inaugurato il 24 giugno del 1904, la Chiesa si spostò da via Cernaia in via Saluzzo, poi in via Guastalla ed in altre sedi. Ora a Torino ci sono tre chiese: in via Passalacqua, in via Viterbo e in via Elvo.

4. La Chiesa è frequentata da circa 200 persone (di cui il 60%  donne e  il 40% uomini ), di queste 113 versano mensilmente il proprio contributo finanziario. 37 persone hanno incarichi diversi: un* pastore; tre “anziani” con il compito di sostenere il pastore nelle sue funzioni; un presidente del consiglio di chiesa; otto membri del consiglio di chiesa con il compito di amministrare e affrontare i problemi “spiccioli” della Chiesa; un insegnante per lo studio della bibbia rivolto agli adulti; un insegnante per la preparazione e l’aggiornamento dei monitori/trici; un responsabile per il gruppo femminile; un cassiere; un responsabile per il gruppo giovanile; dieci monitori/trici per l’insegnamento biblico ai bambini nella scuola domenicale, sono circa 40 in età prescolare e scolare; quattro predicatori locali; due organisti; un responsabile per la diffusione della stampa; un responsabile per la manutenzione. Dei frequentanti il 50% circa ha fatto studi superiori/universitari e il 4% studia ancora; il 20% svolge attività impiegatizia mentre il 15% è operaio; il 9% è pensionato e il 2% è disoccupato. Sono presenti anche vari stranieri di cui il 15% proviene dall’ Europa (prevalentemente da Romania e Moldavia), il 7% dall’America Latina (prevalentemente da Perù, Colombia e Brasile) e il 29% è di altre nazionalità (7% dall’Africa, prevalentemente dalla Rep. del Congo e dalla Nigeria).

5. Le Chiese Battiste non hanno un’organizzazione gerarchica, sono cioè congregazionaliste nel senso che ciascuna chiesa si autogoverna in assemblea. Il consiglio di chiesa (formato dagli anziani, dai diaconi e dai consiglieri) affronta le questioni organizzative della comunità; mentre il pastore, gli anziani, i predicatori locali, gl’insegnanti e ciascun responsabile delle attività rispondono della predicazione, della cura d’anime, dell’organizzazione teologica, culturale ed ecclesiologica della Chiesa per la parte di competenza. Tutto, comunque, è sottoposto al vaglio dell’assemblea di chiesa (cioè l’insieme dei battezzati della comunità). Le Chiese Battiste d’Italia sono organizzate a livello locale in Associazioni Battiste, a livello nazionale in Unione Cristiana Evangelica Battista d’Italia (UCEBI). A livello nazionale sono anche organizzate in una Federazione di Chiese con Valdesi, Metodisti, Esercito della Salvezza, Chiese Libere, ecc.

6. La Chiesa svolge svariate attività tra cui visite e assistenza spirituale agli ammalati; studi e attività culturali; aiuto fraterno a chi necessita; incontri a vario carattere; raccolta e distribuzione indumenti; attività culturali e sociali (assistenza stranieri) con la Chiesa Valdese; contatti con le istituzioni per la soluzione di problemi sul territorio; uso dei locali per attività culturali, sociali e religiosi, sia organizzati dalla comunità che da terzi.

7. La comunità , come tutte le chiese evangeliche, non ha simboli ufficiali ma utilizza e riconosce come simboli quelli cristiani: per esempio, la croce latina, la Bibbia riformata e il simbolo del pesce (ichthys) perché le lettere di questa parola greca formano la frase “Gesù Cristo Figlio di Dio Salvatore” ( ἰχθύς: Ιesous Christοs Τheou Hyios Soter).

Croce latina

Ichtis

 

 

 

 

8. La chiesa ha prodotto due libretti sulla storia della chiesa (non pubblicati) e un CD di canti Gospel.

9. Sono state scritte tesi di laurea sulla comunità.

V.P.