E’ stata storica la settimana dal 28 agosto al 4 settembre 1993, durante la quale i delegati del Parlamento delle religioni mondiali, riuniti a Chicago, hanno discusso e sottoscritto la Dichiarazione per un’etica mondiale. Venne scelta Chicago, perché proprio in questa città si tenne il primo Parlament of the World’s Religions nel 1893.

Da allora un invito ha girato il mondo in lingue diverse: conoscere le religioni. Per la prima volta nella storia delle religioni il Council for a Parlament of the World’s Religions, con la partecipazione di 6500 appartenenti a tutte le religioni del mondo ha osato proporre una dichiarazione per la conoscenza, il rispetto e la collaborazione tra tutte le religioni.

L’aspirazione non era quella di formare una sola religione mondiale unitaria, oltre tutte le religioni esistenti e neppure una koiné di tutte le religioni. Le religioni presenti in tutto il mondo sono così diverse nelle loro concezioni di fede e dogmi, nei loro simboli e riti, che un’unificazione sarebbe un cocktail impossibile: la Torà degli ebrei, il Discorso della montagna dei cristiani, il Corano dei musulmani, la Bhagavagita degli indù, i discorsi di Budda, i detti di Confucio e altri libri religiosi restano fondamenti diversi tra loro per popoli e storie millenaria.

Questa sezione del sito intende raccogliere testi, proposte, sperimentazioni, indicazioni bibliografiche per conoscere le religioni

[fancy_header]La religione per un’etica mondiale[/fancy_header]

[fancy_link link=”http://luigiberzano.it/osservatorio/files/2011/10/Decl_italian.pdf” target=”blank”]DICHIARAZIONE PER UN’ETICA PLANETARIA[/fancy_link]

Dalla storica settimana di Chicago, dal 28 agosto al 4 settembre 1993, un nome ha girato per tutto il mondo in lingue diverse: in francese èthique planétaire, in inglese world  ethic o global ethic, in italiano etica mondiale, in spagnolo etica mundial, in cecoslovacco svetovy étos, e in altre lingue.Per la prima volta nella storia delle religioni il Council for a Parlament of the World’s Religions, con la partecipazione di 6500 appartenenti a tutte le religioni del mondo ha osato far elaborare e proporre una dichiarazione per un’etica mondiale. Tale dichiarazione richiama per vari aspetti la prima Dichiarazione dei diritti dell’uomo del 1776, collegata con la rivoluzione americana. Si tratta non certo di un punto di arrivo, ma di un punto di partenza, come scriveva la stessa dichiarazione: “initial declaration toward a global ethic”.

Per etica mondiale non si intende una ideologia mondiale né una religione mondiale unitaria, aldilà di tutte le religioni esistenti e neppure un miscuglio di tutte le religioni. L’umanità è stanca di ideologie, e le religioni presenti in tutto il mondo del mondo sono in ogni caso così diverse nelle loro concezioni di fede e dogmi, nei loro simboli e riti, che un’unificazione sarebbe un cocktail  impossibile.

Un’etica mondiale non intende neppure sostituire l’alta etica delle singole religioni con un minimalismo  etico. La Torà degli ebrei, il Discorso della montagna dei cristiani, il Corano dei musulmani, la Bhagavagita degli indù, i discorsi di Budda, i detti di Confucio, e altri testi religiosi restano il fondamento per la fede e la vita, per il pensiero e l’azione di centinaia di milioni di uomini.

Un’etica mondiale si propone di dare risalto a quello che già ora, nonostante le differenze, c’è già di comune tra tutte le religioni del mondo. L’etica mondiale non riduce le religioni a un minimalismo etico, ma dà risalto al minimo che già ora è comune alle religioni del mondo per quanto riguarda l’etica.

da
Incontro Interreligioso Di Preghiera per la pace
voluto da Giovanni Paolo ll il 27 ottobre nella città di Assisi.

“Dalle vetta di un unico grande monte discendono molti fiumi che hanno tutti la stessa origine. Così è per le religioni: tutte discendono dalla stessa fonte”. Così diceva il Mahatma Gandi.

 

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