[fancy_header]Chiesa Ortodossa del Patriarcato di Mosca[/fancy_header]

1. Parrocchia di san Massimo vescovo di Torino
Parroco: igumeno Ambrogio (Cassinasco)
strada Val San Martino Inferiore 7,
10131  Torino
Tel. 011 8196205
Cell. 3406721375
e-mail: ambrose@fastwebnet.it
sito web: www.ortodossiatorino.net
sito delle chiese del Patriarcato di Mosca in Italia: www.mospat.it

 

2. Questa Chiesa appartiene all’Ortodossia, una delle tre espressioni maggiori del Cristianesimo. In particolare fa parte delle Chiese Ortodosse calcedoniane, una famiglia di chiese autocefale e autonome che risultarono dallo scisma definitivo da Roma del 1054, e che nel loro insieme sono comunemente note come “Chiesa Ortodossa”.

3. La comunità ortodossa di san Massimo ha iniziato la sua attività nel 1993; il 13 febbraio 1994 è stata riconosciuta come comunità appartenente al Decanato d’Italia del Patriarcato di Mosca; è divenuta parrocchia dal giugno 2001, con un’area di copertura territoriale su Piemonte e Valle d’Aosta. Il primo atto di fondazione di una chiesa ortodossa russa a Torino, la cappella dell’ambasciata russa presso il Regno di Sardegna, risale al 1791. Tuttavia, per una presenza continuativa di una comunità ortodossa, si deve attendere la fine del XX secolo. La comunità ortodossa torinese del Patriarcato di Mosca trae origine dall’attività missionaria dell’archimandrita Gregorio Baccolini (1913-1997) che per circa quindici anni (1964-1979) è stato l’unico sacerdote ortodosso a Torino. Nel 1984 padre Gregorio ha lasciato il Patriarcato di Mosca. Dopo circa un decennio un gruppo di fedeli della piccola comunità ha richiesto l’assistenza pastorale del parroco milanese, lo ieromonaco Dimitri. La comunità è stata allora dedicata a san Massimo. Per i primi anni le funzioni di culto della comunità si sono limitate a celebrazioni mensili della Divina Liturgia, di sabato. Di particolare aiuto, dal 1994 al 1996, è stata l’ospitalità da parte della parrocchia ortodossa romena di santa Parascheva, a cui la comunità ha fatto riferimento per vari aspetti della vita parrocchiale. Vi è stato anche aiuto e ospitalità da parte delle Chiese battiste e valdesi di Torino. Il 26 settembre 1997 è stato ordinato sacerdote lo ieromonaco Ambrogio (al secolo Andrea Cassinasco), sono così iniziate funzioni regolari e si è avuta una notevole crescita dei membri. La richiesta di un nuovo luogo di culto alla curia cattolica torinese ha portato all’ospitalità presso la cappella dell’istituto “Alfieri-Carrù”, già punto di incontro per gli ortodossi greci a Torino dal 1998 al 2001. Dall’estate del 2003 la parrocchia è servita da una piccola comunità monastica: oltre a padre Ambrogio è presente l’igumeno Andrea (al secolo Andrew Wade), e il diacono Cornelio (al secolo Marco Lusano). La parrocchia ha contribuito alla nascita di due nuove comunità in Piemonte: la prima nel dicembre 2002 a Domodossola, ora seguita da preti del Patriarcato di Mosca provenienti da Lombardia e Veneto; la seconda nella primavera del 2006 a Chieri, seguita da padre Ambrogio.

4. I fedeli che fanno riferimento alla parrocchia occasionalmente o per i sacramenti sono circa 2-3.000, tra Torino il Piemonte e la Valle d’Aosta; mentre alla Divina Liturgia della domenica partecipano 100-200 persone. A Pasqua 2010 hanno partecipato alla funzione circa un migliaio di fedeli. Con la creazione della parrocchia dei Vecchi Credenti a Torino (ortodossi di rito antico, provenienti in gran parte dai villaggi russi della Romania), questi fedeli hanno cessato di frequentare la comunità di san Massimo, il gruppo più consistente di fedeli è diventato moldavo: c’è stata una transizione da una maggioranza di persone di etnia russa e nazionalità romena a un gruppo consistente di fedeli di etnia romena. Attualmente si può fare questa divisione approssimativa per etnia: 80% moldavi, 10% ucraini, 5% russi e bielorussi, 5% altre nazionalità (tra cui italiani, ex jugoslavi, bulgari, georgiani). L’età media dei fedeli è piuttosto bassa poichè comprende in maggioranza coppie che vengono in Italia per lavorare e i loro figli nati da poco. Il livello di istruzione è alto (molti laureati), in quanto molti fedeli provengono dalle vecchie scuole ex-sovietiche, in cui l’istruzione era gratuita e obbligatoria. La maggior parte degli uomini lavorano come operai e le donne come badanti. Nel corso di questi quattordici anni di vita la comunità ha registrato un numero crescente di battesimi e matrimoni. Nel 2006 è nata a Chieri una filiale della parrocchia, composta principalmente da moldavi che hanno dificoltà logistiche a frequentare la chiesa a Torino. Padre Ambrogio tiene regolari funzioni un sabato e una domenica al mese. A breve cominceranno celebrazioni anche ad Alessandria e Aosta.

5. La parrocchia fa parte della Diocesi di Chersoneso (o Korsun) della Chiesa Ortodossa Russa (Patriarcato di Mosca). Questa diocesi raggruppa le comunità del Patriarcato di Mosca in Francia, Svizzera, Italia, Spagna e Portogallo, ed è guidata da sua Eminenza l’Arcivescovo Innokentij (al secolo Valerij Feodorovic Vasilev). La parrocchia di San Massimo appartiene al Decanato d’Italia e alla parrocchia madre di Milano che comprende Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria e Triveneto. Dal 2003, come s’è detto, la parrocchia torinese è servita da una fraternità monastica.

6. Le attività liturgiche principali sono: divina liturgia la domenica e durante le grandi feste (in lingua italiana, paleoslavo e romeno), spesso seguita da agape fraterna; veglia il sabato e alla vigilia delle feste; quando possibile, vespro quotidiano secondo lo stile monastico; battesimi e matrimoni, preceduti da incontri di catechesi e preparazione. Tra le altre attività si segnalano benedizioni di case, visite a malati e a carcerati. La parrocchia offre aiuto alle persone in difficoltà attraverso la distribuzione di cibo, vestiti e altri beni necessari, in collaborazione con centri assistenziali come il volontariato vincenziano. Sono anche presenti attività culturali come mostre iconografiche e fotografiche presso la parrocchia. Dal 2004 è presente presso la chiesa una delle più fornite biblioteche in lingua russa di Torino (dell’associazione CoRuss). Sono inoltre in corso progetti di ristrutturazione della chiesa.

7. Le icone hanno particolare significato simbolico per la Chiesa Ortodossa. Nel 1995 venne realizzata l’icona di San Massimo, opera di padre Irineu che realizzò anche il ciclo di pitture murali nella chiesa romena.

8. Fin dai primi anni la comunità ha stampato un bollettino parrocchiale che, negli anni 2005-2006, ha assunto cadenza trimestrale con il titolo Cammino Ortodosso. Inoltre questa parrocchia ha il compito, tra quelle del Decanato d’Italia, di occuparsi della diffusione di letteratura e stampati di vario genere tra le Chiese Ortodosse: ha prodotto decine di opuscoli in italiano, russo e romeno, che sono distribuiti anche ad altre parrocchie dell’ortodossia in Italia, e diffusi sul sito internet. Esiste un Opuscolo di presentazione della parrocchia con rilievi architettonici e fotografie professionali.

Bibliografia

G. Garberoglio; “La Pasqua ortodossa”; La Stampa-Torinosette 3/5/02.

Berzano L. e Cassinasco A., Cristiani d’Oriente in Piemonte, Torino, L’Harmattan Italia, 1999, pp. 115-121.

Roldán V., “Chiesa Ortodossa Russa”, in Berzano L. (a cura di), Forme del pluralismo religioso Rassegna di gruppi e movimenti a Torino, Torino, Il Segnalibro, 1997, pp. 96-100.

Su questa Chiesa sono stati fatti servizi della rubrica regionale di RAI3, Sentieri di fede.

E. M.