[fancy_header]Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni[/fancy_header]

 
1.  Rione di Torino 1:
corso Grosseto, 53/7;
Cell. 3480027414
Rione di Torino 2:
via Vespucci, 64/a;
Cell. 348 0028365
Rione di Collegno:
via Antica di Rivoli 50;
Cell. 348 0028352
siti web: www.mormoni.com, www.palodialessandria.org, www.chiesadigesucristo.it

 

2. La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni è stata  ufficialmente fondata il 6 aprile 1830 da Joseph Smith (1805-1844) a Fayette, NY, USA. Questi a partire dall’età di 14 anni, è protagonista di diverse visioni mistiche grazie alle quali riceve rivelazioni da parte di Dio, di Gesù Cristo e dell’angelo Moroni. Da quest’ultimo, in particolare, è incaricato di dissotterrare e tradurre alcune tavole d’oro (sepolte sotto la collina di Cumorah, nei dintorni di Manchester, NY), contenenti la storia di antiche popolazioni di origine ebraica giunte in America e delle apparizioni, da loro ricevute, di Gesù Cristo il quale avrebbe integrato gli insegnamenti presenti nella Bibbia. Il testo tradotto costituisce il libro sacro della Chiesa, ovvero il “Libro di Mormon”. Dopo la morte del fondatore si verifica il progressivo esodo verso ovest dei mormoni al seguito di Brigham Young, ad opera del quale sono organizzati diversi insediamenti nello Utah e viene fondata la città di Salt Lake, dove si trova uno dei più importanti templi mormoni. Dal punto di vista della dottrina, il mormonismo professa la sua fede in Gesù Cristo quale figlio di Dio e salvatore. Tratto distintivo è però la credenza che l’autentica Chiesa sia andata perduta poco dopo la morte di Gesù e che sia stata ripristinata per mezzo dell’opera di Joseph Smith. Elemento cardine del sistema di credenza mormone è il “piano di salvezza” (o “piano di felicità”) che descrive la storia del mondo e dell’essere umano secondo le fasi della creazione, della caduta, dell’espiazione salvifica mediante Gesù Cristo, del destino ultraterreno dell’anima e del giudizio finale. Speciale valore è attribuito alla famiglia e al matrimonio, considerati gli elementi centrali del piano di salvezza voluto da Dio per l’essere umano. La condotta pratica dei fedeli è disciplinata dalla “parola di saggezza”, che impone, tra le altre prescrizioni, di non fumare e di non fare uso di alcolici. Oltre alla Bibbia, i libri canonici della Chiesa, creduti di ispirazione divina, sono il “Libro di Mormon. Un altro testamento di Gesù Cristo”, “Dottrina e Alleanze” e “La perla di gran prezzo”. I fedeli, i “santi degli ultimi giorni”, si riconoscono anche nell’appellativo di “mormoni”, termine che fa riferimento al nome di uno dei profeti che compare nel testo sacro del Libro di Mormon.

3. La fondazione del gruppo torinese risale al 1967, un anno dopo la riorganizzazione della missione italiana, ufficialmente avviata il 26 giugno 1966 (da segnalare che proprio in Piemonte, a Torre Pellice, è avvenuta la prima conversione nella storia del mormonismo in Italia, nell’ottobre del 1850). La prima sala di riunioni del gruppo è situata, fino al 1969, in via Madama Cristina. Con la continua crescita dei membri si cercano nuove sale: a partire dagli anni ‘70 il gruppo si ripartisce in due sedi cittadine: corso Grosseto (la più vecchia, detta Torino 1) e in via Vespucci (detta Torino 2). Recentemente, nel marzo 2009, per esigenze di spazio la sede di via Vespucci è stata provvisoriamente chiusa e trasferita in via Monfalcone; al momento, non è stata ancora decisa la destinazione finale che la Chiesa assegnerà alla vecchia sede. Un terzo centro, fuori città, apre a Rivoli ma circa cinque anni fa viene spostato a Collegno dove il gruppo edifica una propria chiesa. Nel complesso, dunque, il gruppo dispone di tre sedi, di cui due (corso Grosseto e Collegno) sono costruzioni la cui architettura richiama quelle di una chiesa mentre la sede di Torino 2 è costituita da alcune sale all’interno di un palazzo.

4. Grazie al forte impegno proselitistico che contraddistingue la Chiesa mormone, il numero dei suoi membri ha registrato, nel tempo, un costante incremento. Attualmente i membri a Torino sono così ripartiti: il rione di Torino 1 (corso Grosseto) ha 267 membri complessivi, di cui circa 100 frequentatori assidui; il rione di Torino 2 (via Vespucci) ha 368 membri di cui 130 assidui; il rione di Collegno ha 187 membri, di cui 63 assidui. In totale il gruppo conta quindi 822 fedeli, distribuiti equamente tra uomini e donne, per ogni fascia di età (numerosi sono anche i bambini) e tipo di occupazione. Ciascun rione accoglie due missionari, cioè giovani ragazzi maschi di età compresa tra i 19 e i 23 anni che svolgono attività non retribuita di evangelizzazione a tempo pieno per un periodo di due anni (in Italia operano attualmente circa 600 missionari); normalmente si tratta di membri provenienti dall’estero, nella maggior parte dei casi dagli Stati Uniti. I rioni di Torino 1 e 2 si avvalgono anche dell’impegno di due “sorelle”, cioè donne che svolgono, come i missionari uomini, attività di evangelizzazione a tempo pieno.

5. Nel mondo i mormoni sono circa tredici milioni; gli aderenti in Italia superano le ventiduemila unità, distribuiti tra le cinquanta sedi presenti sul territorio nazionale. La guida generale al vertice della Chiesa a livello internazionale è la “prima presidenza”: il presidente, coadiuvato da due consiglieri, è eletto all’unanimità in qualità di profeta, veggente e rivelatore (poiché si ritiene che le rivelazioni divine non siano cessate con il fondatore Joseph Smith ma proseguano ancora adesso attraverso la successione profetica della Chiesa). Al di sotto della prima presidenza si colloca il “quorum dei dodici apostoli”, organo con funzioni di amministrazione, controllo e guida. Lo sviluppo organizzativo della Chiesa mormone segue una precisa strutturazione territoriale, che ricalca il modello del movimento internazionale. L’unità amministrativa più piccola, a livello locale, è il “ramo” composto da non più di 200 membri; sopra i rami si trovano i “rioni”, comprendente tra i 200 e i 600 fedeli; la divisione organizzativa che comprende diversi rioni (almeno tre) si chiama “palo”, dotato di una relativa autonomia amministrativa, che conta tra i 2000 e i 4000 membri. Il palo a cui fanno capo i rioni di Torino e Collegno è quello di Alessandria. A capo del ramo è posto il presidente di ramo, coadiuvato da due consiglieri; i rioni sono sotto la responsabilità dei vescovi e di due consiglieri; infine il palo è presieduto dal presidente di palo e dal sommo consiglio, comprendente dodici consiglieri, chiamati sommi sacerdoti. Periodicamente si svolgono assemblee generali che riuniscono i membri dei singoli rioni: tra queste ci sono le riunioni di palo, tenute nella sede di Alessandria.

6. Tutti i membri (che hanno il titolo di “anziani” e “sorelle”) sono chiamati a svolgere attivamente mansioni in favore del gruppo, ricoprendo ruoli di vario genere (missioni, amministrazione, consulenza, insegnamento, visite ai fedeli ecc.). I responsabili, in veste di sacerdoti, dispongono dell’autorità di celebrare le ordinanze, vale a dire i riti del battesimo, della confermazione (l’elargizione dello Spirito Santo tramite imposizione delle mani) del suggellamento (la celebrazione del “matrimonio eterno”), la benedizione dei malati e del sacramento (il pane e l’acqua eucaristici). L’attività dei responsabili è svolta in modo volontario a titolo gratuito. L’attività interna principale del gruppo è costituita dalle riunioni che si svolgono la domenica, nelle diverse sedi, dalle 9.30 alle 12.30. Durante le prime due ore, si svolge la “scuola domenicale”, finalizzata allo studio di tematiche dottrinarie, in cui la comunità dei fedeli è suddivisa in classi distinte per età e sesso; queste classi sono: la “primaria”, che comprende i bambini dai 4 fino agli 11 anni (al di sotto dei 4 anni, i bambini vengono affidati, durante le riunioni, al “nido”), i “giovani uomini” e le “giovani donne”, cioè rispettivamente i ragazzi e le ragazze tra i 12 e 17 anni, i “giovani adulti”, cioè i ragazzi non sposati fino ai 25 anni e la “società di soccorso” che è il principale organo aggregativo riservato alle donne. I programmi di studio per le diverse classi sono stabiliti da manuali comuni, redatti a livello di organizzazione centrale, e seguiti da tutte le chiese locali. Alla terza ora, infine, le diverse classi si riuniscono nel momento propriamente liturgico della mattina, ovvero la riunione sacramentale, presieduta dal vescovo e dai suoi due consiglieri, in cui è celebrato il sacramento (durante il quale sono distribuiti tra i fedeli il pane e l’acqua benedetti) e si tengono le letture dai testi sacri, le testimonianze di fede dei membri di fronte all’intera comunità e i canti devozionali. Un evento importante è rappresentato dal battesimo dei nuovi membri, che può essere celebrato in qualsiasi giorno della settimana e accompagnato da una riunione sacramentale. Tra le attività indirizzate all’esterno spicca il lavoro proselitistico missionario: questo è portato avanti da coppie di giovani missionari che evangelizzano in strada o porta-a-porta; la domenica pomeriggio i missionari distribuiscono gratuitamente copie del Libro di Mormon in via Garibaldi e pubblicizzano la Chiesa mediante pannelli informativi. Tra le altre attività rivolte all’esterno vi sono i corsi di lingua inglese gratuiti tenuti dai missionari madrelingua nelle due sedi di Torino, in orario pre-serale (verso le 19.00), una volta alla settimana, di solito frequentati da persone che non fanno ancora parte della Chiesa. È abitudine per i mormoni svolgere le “serate familiari”, cioè riunioni che si tengono all’interno di ciascuna famiglia ogni lunedì sera e che costituiscono un’occasione di preghiera e riflessione: a queste riunioni sono invitati anche i missionari locali.

7. La Chiesa non fa uso di simboli. In particolare, è rifiutato il simbolismo della croce in quanto associato all’idea della morte di Cristo anziché alla figura del Cristo vivente.

8. Non ci sono pubblicazioni della Chiesa di Torino.

Bibliografia

Pippucci E. e Occhiali E., “Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli ultimi giorni”, in Berzano L. (a cura di), Forme del pluralismo religioso Rassegna di gruppi e movimenti a Torino, Torino, Il Segnalibro, 1997, p.77-79.

N.P.