1. Chiesa di Via Passalacqua 12 – 10122 Torino – Tel. 011 537283
    Chiesa di via Viterbo 119 – 10149 Torino – Tel./fax 011 259167
    Chiesa di via Elvo 5/A – 10156 Torino
    Chiesa di Rivoli, viale Bassano 1 – 10098 Rivoli – Tel. 0119589462
    Chiesa di Valperga Canavese, via Cuorgné 43 – 10087 Valperga Canavese
    Chiesa di Venaria, via Zanellato 53 – 10078 Venaria Reale
    Chiesa di Bussoleno, via Torino 11 – 10053 Bussoleno
    Chiesa di Meana di Susa, Frazione Campo del Carro – 10050 Meana di Susa
    Chiesa di Mompantero, via Pampalù – 10059 Mompantero
    Chiesa di Moncalieri, via Pastrengo 78 – 10024 Moncalieri
    Chiesa di S.Antonino di Susa, via Torino 256 – 10050 S.Antonino di Susa
    Chiesa di Susa, Lungo Dora Abegg 22 – 10059 Susa
    e-mail: info@chiesebattistepiemonte.it
    siti web: www.chiesebattistepiemonte.it, www.ucebi.it
  2. Per quanto riguarda la realtà battista, è meglio sempre riferirvisi col termine plurale di chiese battiste, in quanto uno dei principi cardine del battismo è il congregazionalismo, ossia l’indipendenza della chiesa locale. Le chiese battiste riconoscono inoltre un valore particolare al battesimo dei credenti (da cui il nome): infatti sono formate da quei credenti che hanno coscientemente espresso la loro professione di fede, di solito in età adulta per mezzo del battesimo per immersione. Si ritiene inoltre che le chiese debbano essere separate dallo Stato e che in esso debba esservi libertà religiosa per chiunque, cioè che ognuno abbia il diritto di professare la propria religione. Le prime chiese battiste vengono tradizionalmente fatte risalire all’Inghilterra della prima metà del XVII secolo dall’ambiente genericamente conosciuto come puritanesimo e che si prefiggeva appunto di “purificare” le pratiche e le dottrine della Chiesa Anglicana per allinearle alle chiese riformate del continente. I battisti si organizzano in chiese libere formate da credenti che professano la loro fede consapevolmente e che liberamente si riuniscono raccolti in comunità autonome. All’origine sta probabilmente una di queste comunità autonome i cui fedeli, osteggiati dalla Chiesa Anglicana, sono costretti, a causa delle feroci persecuzioni, a rifugiarsi in Olanda. Ivi, un’ottantina di persone, guidate dal pastore John Smyth, entra in contatto con i mennoniti, dai quali accetta la pratica neotestamentaria del battesimo dei credenti (si era nel 1609, anno da allora considerato quello di fondazione della prima chiesa battista). Per evitare poi di essere assorbito dai mennoniti, un gruppo di circa una dozzina di persone capeggiato da Thomas Helwys decide di fare ritorno in Inghilterra per diffondere, non senza gravi rischi, le proprie convinzioni (1611). Durante il resto del XVII e del XVIII secolo i battisti si diffondono anche in America del Nord in seguito alle forti emigrazioni e lì col tempo daranno origine alla denominazione cristiana più numerosa dei futuri Stati Uniti d’America. I battisti fin dall’inizio cercano di trovare un equilibrio tra l’autonomia delle chiese locali, il loro diritto e dovere di autogovernarsi, e la necessità di una collaborazione tra le chiese sorelle. La prima congregazione identificabile come battista in America fu costituita nel 1639 a Rhode Island da inglesi e gallesi. Nomi di spicco del battismo americano del secolo scorso sono il pastore Martin Luther King e l’ex presidente degli Stati Uniti Jimmy Carter.
  3. La prima chiesa battista in Torino nasce verso il 1878 a opera del pastore Secondo T. Laura, pediatra fondatore dell’ospedale infantile Regina Margherita e cofondatore della SOCREM (Società per la Cremazione) di Torino. Questi, appartenente alla Chiesa Evangelica Libera nata durante il Risorgimento, venne in contatto con i battisti statunitensi e inglesi che già predicavano in Italia, si fece battezzare e fondò la prima comunità battista a partire da una quindicina di membri. Nel 1886 la piccola comunità, nata come chiesa indipendente, passò sotto la responsabilità della Missione Battista Inglese operante in Italia ed ebbe come primo pastore il missionario W.K. Landels che rimase Torino per 25 anni. La sede si trovava allora in via Cernaia. Prima di costruire il tempio di via Passalacqua, inaugurato il 24 giugno del 1904, la chiesa si spostò da via Cernaia in via Saluzzo, poi in via Guastalla e in altre sedi. Oggi (2015) in Torino ci sono tre chiese: in via Passalacqua, in via Viterbo e in via Elvo, che operano in stretto contatto con altre tre site in Provincia (Rivoli, Venaria e Valperga Canavese).
  4. Le chiese battiste non hanno un’organizzazione gerarchica e sono congregazionaliste, nel senso che ciascuna chiesa si autogoverna in assemblea. Il consiglio di chiesa (formato dagli anziani, dai diaconi e dal pastore) affronta le questioni organizzative della comunità, mentre il pastore, gli anziani, i predicatori locali, gli insegnanti della scuola domenicale e gli altri responsabili delle attività di chiesa rispondono della predicazione, della cura d’anime, della riflessione teologica, culturale ed ecclesiologica per la parte di propria competenza. Tutto, comunque, è sottoposto al vaglio dell’assemblea di chiesa (cioè l’insieme dei membri iscritti della comunità). Le chiese battiste d’Italia sono organizzate a livello locale in associazioni battiste regionali (nel Piemonte ACBP, Associazione delle Chiese Battiste del Piemonte), e a livello nazionale nell’Unione Cristiana Evangelica Battista d’Italia (UCEBI). A livello nazionale l’Unione battista è parte della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia (FCEI) e dal 1990 le Chiese Valdese, Metodiste e Battiste sono unite da uno stretto legame di collaborazione (BMV), un vero e proprio patto di reciproco riconoscimento, in base al quale tra chiese battiste, metodiste e valdese vige il pieno riconoscimento dei membri, dei ministri e delle stesse chiese.
  5. Le Chiese Battiste svolgono svariate attività, tra cui visite e assistenza spirituale agli ammalati; studi e attività culturali; aiuto fraterno a chi ne ha bisogno; incontri di vario carattere; raccolta e distribuzione di indumenti; attività culturali e sociali (assistenza agli stranieri) e iniziative con la Chiesa Valdese; contatti con le istituzioni per la cooperazione nel territorio. Mette a disposizione inoltre l’uso dei propri locali per attività culturali, sociali e religiose, sia organizzate dalle comunità stesse che da altri soggetti.
  6. La comunità, come tutte le chiese evangeliche, non ha simboli ufficiali ma utilizza e riconosce come simboli quelli cristiani: per esempio, la croce latina, la Bibbia riformata e il simbolo del pesce (ichthys) perché le lettere di questa parola greca formano le iniziali delle parole: «Gesù Cristo Figlio di Dio Salvatore» (ἰχθύς: Ιesoûs Christòs Τheou Hyiòs Sotèr). Ichthys – Croce latina.
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  1. La chiesa ha prodotto due libretti sulla storia della Chiesa Battista torinese (non pubblicati) e un CD di canti Gospel. Le Chiese Battiste di via Passalacqua e Lucento (via Viterbo) hanno prodotto libretti sulla storia delle chiese in occasione di anniversari (stampati in proprio) ed un CD di canti gospel.

 A.C.